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  • Immagine del redattoreTra Le Righe

Letture stagione 2023-2024



M. Bussola (Italia), Il rosmarino non capisce l’inverno , 2022, p. 160: Le protagoniste di questa raccolta di racconti non sono eroine che desiderano cambiare il mondo, ma donne eccezionali nella loro ordinarietà. I racconti sono frammenti di vita emotivamente intensi; storie cariche di un dolore che non diventa mai la scusa per arrendersi, ma lo stimolo per resistere e costruirsi una seconda possibilità. C’è per esempio Margherita che fin da bambina era certa che da grande avrebbe fatto l’infermiera oncologica. Tuttavia, è sufficiente la domanda innocente di una sua paziente per capire di aver scelto quella strada non per passione, ma perché spinta dal senso del dovere nei confronti degli altri. Oppure c’è Aurora che gli altri non li vuole proprio ascoltare. Cerca di mettere a tacere i commenti maligni di chi la giudica per non volere figli e le rinfaccia che presto si pentirà di aver rifiutato la maternità. Alcune donne raccontano dell’intraprendenza nel realizzare i loro sogni e della capacità di chiedere aiuto senza rinunciare alla loro libertà. Altre, invece, parlano della difficoltà di accettare sé stesse e della forza necessaria a difendere la propria identità e il diritto di disporre pienamente del proprio corpo ogni giorno. Quella tratteggiata è una galleria di storie, appartenenti a donne diverse per età, cultura, estrazione economica e condizione sociale, che offrono una risposta all’interrogativo che Bussola si pone nell’introduzione: «A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di avere soffocato la propria? Di non essersi mai davvero prestata ascolto?».





R. Postorino, Mi limitavo ad amare te , 2023, p. 352: A volte essere strappati all’amore è l’unico modo che abbiamo per sopravvivere. Nella primavera del 1992, sopra l’orfanotrofio di Sarajevo, il cielo è di lamiera. Omar ha dieci anni e, nonostante sia una cosa pericolosa, passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da quando una granata l’ha sottratta al suo abbraccio, non sa più se è viva. Di notte il fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo. Soltanto Nada, con i suoi occhi celesti, è diventata per lui un desiderio. Ha sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un autobus porta via i bambini contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva, come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo? In viaggio per l’Italia, lungo strade in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa. Segnati da una tragedia che scuote l’Europa e manda in pezzi il loro mondo, questi tre ragazzi soli stringono un legame tormentato e imprescindibile, che durerà per sempre. Nell’arco di un ventennio i tre protagonisti sperimentano diversi modi di affrontare la sofferenza e lo sradicamento, e si domandano cosa vuol dire essere figli, cosa significa essere genitori, e se davvero l’amore per qualcuno che ti mette al mondo o che metti al mondo può superare qualsiasi dolore. Sono storie di bambini di Sarajevo, che diventano grandi portandosi dietro le lacerazioni di una guerra. Ciascuno di loro vive l'esilio in Italia a proprio modo, prendendo strade diverse, seguendo il proprio istinto, perdendosi di vista eppure legati per sempre da un filo invisibile. Il titolo è ispirato dalla poesia: "Le strade grandi, rumorose/le lascio ai grandi della storia. Cosa facevo io mentre durava la storia?/ Mi limitavo ad amare te" Izet Sarajlic (1930-2002, Sarajevo)




C. Whitehead (Stati Uniti), La Ferrovia Sotterranea , 2016, p. 367: Nella Georgia della prima metà dell’Ottocento, la giovane schiava nera Cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all’amico Caesar comincia un arduo viaggio verso il Nord e la libertà. Servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, Cora fa tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza? Grazie alla brillante invenzione fantastica di una «ferrovia sotterranea», Colson Whitehead dà forma concreta all’e spressione con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga. Con questo romanzo offre una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole – dell’eterna brutalità del razzismo, e al tempo stesso dà vita a un’appassionante storia d’avventura che per ritmo e colpi di scena ricorda i western pulp di Quentin Tarantino, e che ha al centro una moderna e tenacissima eroina femminile. Unica opera degli ultimi vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, La ferrovia sotterranea è già destinata a diventare un classico.


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